Il calcio è uno sport che sottopone l’atleta a diversi tipi di infortuni, alcuni più gravi e altri meno, e per giocare si deve fare pace con questo aspetto e accettare gli eventuali duri verdetti medici. Uno dei più gravi, e purtroppo abbastanza tipico di questo sport, che costringe a lunghissimi periodi lontani dal campo e spesso arriva a togliere per sempre all’atleta che ci incorre le certezze dei movimenti che ha sempre avuto è la frattura del perone.
Se stai leggendo questo articolo probabilmente ne hai già sentito parlare o addirittura hai sofferto in prima persona la frattura del perone: il dolore è lancinante e i tempi di recupero lunghissimi (si parla di svariati mesi), ma ancora peggio, sai cosa succede una volta guariti? Che non si avranno più le certezze di prima, un po’ perché le ossa rotte non garantiranno più la stessa tenuta pre rottura e un po’ perché il calciatore che ne ha sofferto non si sentirà più libero di muoversi come faceva in precedenza.
Un infortunio di questo tipo ultimamente è capitato al laterale destro in forza alla Reggiana Lorenzo Libutti. Per Lorenzo la doccia fredda era arrivata sul finire di gennaio al termine di un match dei granata, la diagnosi non lasciava spazio a interpretazioni: frattura del perone! Di seguito potete anche vedere la lastra fatta in ospedale:
Questa notizia avrebbe potuto demoralizzare chiunque, ma non un guerriero come Lorenzo che in seguito all’operazione si è subito gettato a capofitto in un impegnativo iter riabilitativo che l’ha portato in circa due mesi alla possibilità di riaffacciarsi nel rettangolo verde…
Qui arriviamo al nocciolo della questione e soprattutto entriamo in gioco noi di GL SPORT. Lorenzo, infatti, arrivato a questa fase del percorso riabilitativo post operatorio smaniava di riprendere l’attività sul campo, ma allo stesso tempo non sentiva nella gamba infortunata la stessa sicurezza che aveva prima di farsi male, perché comunque il dolore era stato tremendo e la struttura ossea non era ancora ritornata al massimo della condizione.
Questa condizione di insicurezza fisica e mentale che opprimeva Lorenzo è assolutamente normale con un trascorso del genere. Perché? Beh, prova a chiudere gli occhi e immaginarti una situazione di questo tipo (o magari se stai leggendo questo articolo è proprio perché ti ci trovi davvero): hai subito una frattura di questo tipo, hai sentito un enorme dolore e ti sei sottoposto a mesi di inattività alternata a fisioterapia. Una volta giunto il tanto atteso momento del rientro in campo, ti senti comunque meno stabile di prima (perché ricordiamo che spesso negli interventi chirurgici di questo tipo è necessario inserire viti e placche metalliche per permettere alle ossa di ricomporsi). Alla luce di questo, ti sentiresti sicuro a giocare? La risposta è chiara ed è no, e la stessa cosa sentiva Lorenzo Libutti. Ma come dopo un temporale viene sempre l’arcobaleno anche noi di GL Sport abbiamo studiato una soluzione ad hoc per i casi di questo tipo ed è esattamente per questo che siamo stati contattati direttamente dalla dirigenza della Reggiana per aiutare la loro ala a tornare in campo con le sicurezze e l’esuberanza fisica che aveva prima dell’infortunio. Nelle prossime righe andremo quindi a spiegare nello specifico come li abbiamo aiutati.
La prendo un po’ larga: se ci seguite da un po’ di tempo saprete senz’altro che il prodotto che ci ha fatti nascere come azienda sono i parastinchi personalizzati in fibra (se invece non conoscete questo nostro prodotto ma vi interessa approfondire l’argomento vi consigliamo la seguente lettura: https://www.glsport.eu/top-flex-11-gl-sport-agosto-2022/ ). Bene, questi sono una protezione eccezionale e leggerissima per gli stinchi ma certamente, direte voi, i modelli standard (ovvero parastinchi con misure in altezza di 13, 15 e 18 centimetri) non sono abbastanza estesi e avvolgenti da arrivare a coprire tutte le zone sensibili delle ossa tibiali…
Avete tutta la ragione del mondo a pensare questo ma vi posso assicurare che negli anni per i nostri tecnici ortopedici l’eccezione è diventata la regola, quindi hanno iniziato a creare parastinchi su misura pensati proprio per chi ha avuto infortuni e operazioni di questo genere: vere e proprie armature in carbonio, ben più spesse dei modelli standard (arriviamo fino a 2,5/3 millimetri di spessore del carbonio), flessibili grazie alla divisione in tre componenti tipica dei nostri modelli Flex e quindi ultra avvolgenti, ma soprattutto di un’estensione mai vista prima! Tenete conto del fatto che il nostro modello standard più lungo è 18 cm, con questi possiamo arrivare fino a 25/30 centimetri, in base alla lunghezza della tibia dell’atleta. Il tutto senza mai dimenticare la leggerezza data dalla fibra di carbonio, materiale che permette a questo genere di clienti di tornare in campo protettissimi ma senza che la protezione risulti eccessivamente pesante, anzi.
Questo cosa significa? Semplice! Significa poter tornare in campo sicuro dei propri mezzi e senza timori reverenziali di ricadute, perché anche se si dovesse essere colpiti in modo duro nelle zone operate e più instabili, a proteggere quelle zone ci sarà una lastra di carbonio puro e ultra resistente! E fidatevi, basterà!
Vi ho incuriosito un po’? Vi interessa sapere come i nostri tecnici arrivano alla costruzione di questi pezzi? Beh, in caso di risposta affermativa vi consiglio di continuare a leggere!
Come dicevo, questi non sono prodotti standard ma protezioni che vengono create su misura, a partire dall’esatta forma della gamba del singolo utente, ed è un processo che può essere eseguito senza particolari problemi anche “da remoto”, ovvero senza che il cliente debba per forza venire a trovarci nella nostra sede centrale di Fidenza ma standosene comodamente a casa, soluzione molto utile per chi avesse problemi negli spostamenti o vivesse a centinaia di chilometri di distanza da noi (se foste interessati a questa modalità vi chiediamo di contattarci direttamente attraverso i contatti sul fondo di questo articolo e provvederemo a darvi più informazioni a riguardo).
In ogni caso, la procedura classica prevede che il cliente ci venga a trovare direttamente nella nostra sede centrale di Fidenza, previo appuntamento con uno dei nostri tecnici, che saranno in grado attraverso le più moderne tecnologie di scansione 3D di ricostruire virtualmente la gamba del cliente da proteggere e costruirci attorno una perfetta forma di carbonio che successivamente diventerà un inossidabile paio di parastinchi su misura.
A questo punto quindi, i nostri tecnici avranno in mano delle forme di parastinchi grezze e monoscocche, con la precisa forma degli stinchi del paziente ma che andranno sottoposte ad una lunga e precisa lavorazione. Lasceranno dunque il paziente libero di tornare a casa e inizieranno a lavorare i pezzi. Li divideranno in tre parti per renderli flessibili, vi applicheranno l’imbottitura morbida in neoprene (che in questi casi includerà anche gli strip resi necessari dalle dimensioni di questo genere di parastinchi) che aderirà alle gambe, li rifileranno e li lisceranno e infine vi applicheranno la personalizzazione grafica che sceglierà il cliente (quindi in questo caso una procedura simile a quella dei nostri parastinchi standard).
Tornando all’esempio specifico di Libutti: Lorenzo in accordo con la Reggiana è venuto a trovarci direttamente nella nostra sede di Fidenza. L’appuntamento era fissato per lunedì 20 marzo (a esattamente due mesi dall’infortunio), dove il tecnico che l’ha visitato gli ha preso le misure della gamba destra, gli ha disegnato la forma che avrebbe dovuto avere il parastinco per riparare la zona operata e gli ha effettuato la scansione della gamba utilizzando uno scanner 3D:
Come si può vedere dalle immagini la zona infortunata (e che quindi andava protetta con particolare attenzione) è quella cerchiata, questa, essendo molto esterna, richiedeva che il parastinco nascesse con un’avvolgenza veramente estesa perché arrivasse a riparare la gamba così esternamente. Questo è quindi stato il risultato finale dopo la lavorazione dei tecnici:
Come si può facilmente notare la forma della protezione è decisamente irregolare, questo perché la zona da proteggere e nella quale Lorenzo era stato operato si trovava molto esterna sul lato destro della gamba: quindi di conseguenza “un’ala” del parastinco risulta ben più avvolgente di quella opposta.
Pochissimi giorni dopo l’appuntamento abbiamo ricontattato Lorenzo per farlo venire a provare i parastinchi. Eccoli in prova, perfettamente calzanti alla sua gamba e molto “allargati” verso l’esterno per proteggere al meglio l’esatto punto della frattura.
Ora l’esterno granata può dirsi effettivamente pronto per il rientro in campo e noi del team GL SPORT non possiamo che fargli i migliori auguri in tal senso, certi che potrà giocare con la stessa sicurezza che aveva prima dell’infortunio.
Quindi, riavvolgendo il nastro e passando dalle parole alle azioni concrete, se hai subito un pesante infortunio di questo tipo e pensi che quella appena presentata possa essere una soluzione adatta a te puoi mandare una mail a: matteo.mori@glsport.eu o scrivere su WhatsApp al numero: 379 1921334. Con l’aiuto di tecnici altamente qualificati nel campo delle protezioni sportive troverai sicuramente la soluzione ideale per tornare in campo in sicurezza, creata ad hoc sul tuo singolo caso. Intanto, se vuoi dare un’occhiata a qualche nostra creazione (che sia su misura come nel caso raccontato in questo articolo ma anche più standard) ti consigliamo di fare un giro sulla sezione dedicata del nostro sito (https://www.glsport.eu/prodotti/#parastinchi-in-carbonio) o sulla nostra pagina Instagram @gl_sport_official.
Ti aspettiamo!